Carlo Sassi, medico ed artista originario di Altavilla Silentina

di Oreste Mottola riproduzione riservata

Medico prestigioso ed appassionato, Carlo Sassi è stato cardiochirurgo al Policliclinico dell’Università di Siena, ed anche un artista a tutto tondo ed affermato realizzatore di alcuni dei più importanti monumenti moderni della città di Siena.

E’ nato ad Altavilla Silentina nel 1948, dove trascorre da sempre le sue estati, e Siena dove lavora e crea. E’ figlio del compianto Gaetano, medico ed uomo politico altavillese, mentre la mamma è la senese Maria Bruttini. Carlo Sassi comincia a disegnare sul retro di alcuni rotoli usati per gli elettrocardiogrammi nel periodo in cui, da giovane medico, frequentava un coro di specializzazione in Francia: “Scaricavo così il pathos, la tensione negli studi, la lontananza da casa”, racconta. “A scolpire ha cominciato con solo un martello ed una pietra”, dice la mamma. E' stato direttore dell’Unità Operativa dell’Aorta Toracica del Policlinico dell’università di Siena, ed ha onorato al massimo livello possibile quella vocazione profonda alla medicina che i Sassi stanno per far arrivare alla settima generazione. Arrivarono, all’inizio dell’Ottocento, da Vibo Valentia, allora Monteleone Calabro, per fare i medici a Persano. Nell’ampia zona di terra e boschi fra Altavilla, Serre ed Albanella l’allevamento del cavallo era una vera e propria industria che dava lavoro a migliaia di persone. Braccianti e maniscalchi, ma anche importanti figure professionali che poi hanno insediato le loro famiglie nei paesi vicini. Quello che ancora colpisce chi conosce bene Carlo Sassi è come egli riesca a far coesistere dentro di sè le sue passioni e la professione medica che lui svolge a livelli di altissimo impegno. Dentro al policlinico senese c’è l'unico centro in Italia ad offrire un servizio dedicato specificatamente alla chirurgia dell'aorta – dove Sassi lavora - dove vengono sviluppate importanti e innovative tecniche operatorie, grazie anche alla stretta e continua collaborazione con il Centro Ospedaliero Universitario di Caen, uno dei centri europei più all'avanguardia.

Poi c’è il Sassi scultore dei monumenti. A Santa Caterina, in val d’Orcia, a Santa Chiara per l’Università di Siena, a San Michele Arcangelo per la Folgore, a Salvo d’Acquisto (statua alta tre metri) per i Carabinieri, e più recentemente l’Abbraccio per la Pediatria senese, divenuto poi il logo del Policlinico Santa Maria delle Scotte della sua città. Numerose sono le opere artistiche cui ha dato vita (bassorilievi in marmo, pietra serena e bronzo) ma pure molte delle chiese senesi contengono sue sculture 'sacre'. Negli ultimi anni, la sua attività artistica è in costante crescita. Amico di artisti come Charles Ortega, che nel 1987 partecipa anche al suo matrimonio, e di Oscar Staccioli, suocero di Leopoldo Di Lucia, noto medico di Albanella. Ha scritto di lui Gilberto Madioni, giornalista senese: "Cardiochirurgo, Sassi alterna l'attività quotidiana in camice bianco e sala operatoria all'altra della scultura con grafica e pittura preparatoria. Del resto, la capacità di eseguire interventi sui grossi e piccoli vasi e sul cuore non solo è dovuta alla pratica e allo studio, ma è al tempo stesso affidata alla grande fantasia ed al genio del chirurgo, così come avviene con l'arte. Il maestro senese non appena lasciava il bisturi, lo si trovava nel suo studio alle prese con il marmo, creta da plasmare, travertino, per dare vita a quelle forme (suoi elementi preferiti le figure) che egli affronta forte della conoscenza dell'anatomia umana. Una trasformazione totale quella di Sassi, quasi da Dottor Jekill a Mr. Hyde, due personalità diverse, accomunate da una grande dote, la pazienza e il grande amore per ciò che egli fa e per ciò che egli affronta. E se nella sala operatoria cerca, riuscendoci, di salvare la vita al suo prossimo, in arte Sassi rianima la creta, la carezza, la trasforma, dando vita a personaggi, siano uomini, donne o animali, facendo riferimento ad episodi legati alla classicità, sia essa profana che sacra, con una creatività e fantasia che non ha uguali". 
Oreste Mottola